I RICORDI ... DEL CUORE
C' è sempre una domanda trai i fans di Mina che viene formulata al primo incontro: Come nasce la tua passione per Mina? Io proverò qui a raccontarla.
Ricordo che piccolina ascoltavo mia madre che canticchiava Città Vuota, Un anno d'amore e tra le altre Mi sei scoppiato dentro il cuore... e Mina davvero fu subito nel mio.
Nel '72 un amico di famiglia, il maestro Silvano Chimenti, chitarrista d'origine tarantina ma ormai romano d'adozione, suonava nell'orchestra della Rai quando un bel giorno venne scritturato per far parte dell'orchestra che avrebbe accompagnato Mina in concerto alla Bussola.

Dopo qualche mese rientrando a Taranto venne a trovarci raccontandoci della grande emozione che aveva provato suonando per la "grande voce" e colto nel mio sguardo il "grande amore" mi scrisse un appunto su un fogliettino. Era l'indirizzo del mio mito; questo ricordo è scandito nella memoria da una canzone "amor mio" che imparai subito a suonare alla chitarra rubacchiandone gli accordi dal maestro Silvano. Continuai sistematicamente ad inviare alla mia "signora più che mai", bigliettini d'auguri, lettere e cartoline alle quali seguivano, da Lugano, foto autografate e a me dedicate.
Nel '75 mio fratello Gianni con altri amici inseguivano il loro sogno: far nascere a Taranto, la prima emittente privata.
Nacque così Radio Taranto.
Occuparmi di musica, sigle, jingles, scalette musicali fu la mia occupazione dopo le ore scolastiche. Radio Taranto mi offriva la possibilità di "perseguire il mio sogno". Un giorno non mi feci sfuggire l'occasione e nel giro di una notte, in sostituzione di un programma musicale del mattino, ne ideai uno dal titolo: M come Mina. Inserii tutte le "chicche" da me registrate negli anni precedenti, stralci di vari programmi radiofonici e televisivi di Mina. Il mattino seguente, alle ore 10,30 ero "in onda". Visto il gradimento dei radioascoltatori pensai che sarebbe stato carino spedirne una copia alla stessa Mina. Mi lasciai guidare dalla vocina dentro di me e... spedii l'audio cassetta.

Era il 7 marzo 1978 quando mi giunse una lettera, era scritta dalla sua segretaria Catherine, lettera che gelosamente conservo, con i complimenti per la realizzazione di quella trasmissione. Non credevo che quello sarebbe stato, il "vero primo passo" verso "l'incontro con il mio mito". Nella primavera di quell'anno, su alcuni giornali si ventilava l'ipotesi di un ritorno di Mina alle scene. Contattai la sua segretaria che mi indicò il numero telefonico del direttore artistico di allora, Luciano Tallarini, con il quale mettermi in contatto. Fu subito "questione di feeling". Mi invitò a raggiungere Bussoladomani in tempo per assistere alle prove del concerto, con la certezza che avrei portato con me, al mio rientro, sicuramente "un regalo".
La macchina organizzativa si mise in moto. Con quale mezzo raggiungere "la meta"? In auto, naturalmente. Un collaboratore di Radio Taranto esperto di musica jazz Walter Consorti ci mise a disposizione la sua grossa Mercedes (per fare un po' di scena, era l'ideale, alla fine degli anni '70).

Durante una riunione mettemmo a punto tutto ciò che avremmo portato con noi e venne deciso che con me sarebbero partiti l'amministratore Franco Lauria ed il direttore artistico, mio fratello Gianni.
Registratore portatile professionale Nakamichi, n. 2 microfoni Sennheiser, audiocassette, cuffie e cavi vari furono subito nel bagagliaio dell'auto. E se ci fosse stata data l'opportunità di avvicinarla? Io ero già pronta. Conoscevo la mia Mina e vi racconto un piccolo episodio: era un pomeriggio assolato dell'agosto del '77, ero in spiaggia insieme ai miei cugini che vivono da troppo tempo ormai nel Trentino. Con mia cugina Olga ricordo che parlando della mia Minamania, incominciò a canzonarmi, affettuosamente dicendo "ma va che non riusciresti neanche a spiccicare una parola, se solo potessi vederla da vicino, prova a pensare ... che cosa le chiederesti?"
Cominciai così a prendere appunti su un foglietto di carta tra un tuffo e l'altro nel nostro mare di Lido Silvana (il lido prende il nome dalla madrina della serata dell'inaugurazione: Silvana Pampanini) e la "tintarella di... sole".


Altro grande dilemma prettamente femminile "cosa indosserò per l'occasione?". Un pomeriggio mia madre ed io andammo in giro per negozi e acquistai un completino di lino color ecrù ed un nuovo paio di scarpe; perchè vi racconto delle scarpe? Perchè è stato un bene acquistare le scarpe, solitamente quando indossate delle scarpe nuove, non vi capita che vi facciano un po' male e che si creino delle piccole ferite? Cosa applicate sulle ferite? ... un cerotto, naturalmente. Prendete questo appunto e poi, capirete.


Facciamo un passo indietro negli appunti di viaggio.
Dopo aver caricato in auto le nostre valigie, partimmo per la Versilia facendo una tappa prima in una Radio di Roma in cui fummo ospiti di un programma radiofonico.


Ripartiti subito dopo, arrivammo il giovedì notte e percorremmo il viale alberato della Versilia per recarci nel "suolo sacro". Che magia, che emozione, essere in quel luogo.Mentre i lampioni con luce discreta illuminavano il grande tendone di Bussoladomani... se chiudo gli occhi, lo rivedo ancora lì e nel silenzio della notte mi sembra ancora di riascoltarne l'eco degli applausi.

Giunti in albergo i miei accompagnatori forse dormivano "di già" mentre io ... Che tempo infernale si abbattè sulla Versilia e su di me, quella notte. Un temporale estivo quasi volesse preannunciare le chissà quali difficoltà avremmo incontrato! Invece, e questo lo capii più tardi, quel temporale aveva spazzato ogni nuvola, ogni dubbio, ogni perplessità e tutte le incognite.
I
l mattino seguente ne ebbi la conferma.

Giunti al botteghino del Teatro tenda chiedemmo di Luciano Tallarini (art director e capo ufficio stampa di Mina) e prontamente ci risposero "Siete di Radio Taranto? Vi stavamo aspettando, siete attesi, in quel bungalow laggiù, seguendo il vialetto ... questi sono i "pass nominativi". Un tesserino di colore giallo con la dicitura Bussoladomani, ci venne consegnato.
Giunti nel bungalow, adibito ad ufficio..." È permesso, siamo di Radio Taranto". Siamo subito accolti con un sorriso da Luciano Tallarini. Nell'ufficio Luciano, gran cerimoniere, mi presentò un signore, un po' avanti con l'eta, di un garbo, di una semplicità e di una simpatia davero unici. Ebbi l'impressione di conoscerlo già da tempo. La familiarità con cui mi parlava creò in me subito un'affettività pari a quella che solitamente si respira con uno zio o con un nonno. Era Giancarlo Nava. Mi raccontò che si occupava di antiquariato, che era un amico "vero" di Mina, che era la sua passione, che amava il bel canto e che era amico di numerose pop stars ed aveva amici anche nel mondo del cinema e del teatro. Ma tutto questo con naturalezza, semplicità, come ... fosse naturale avere amici così. Mi raccontò che era stato invitato, a Londra per assistere alla "prima" del film EVITA, la storia di Evita Peron interpretata da Faye Dunaway ma che, per l'amicizia e la passione per Mina, aveva disdettato l'invito.
Fu un incontro decisivo per me questo, ma ancora non lo sapevo.
Erano pronti per il pranzo e fummo invitati ad unirci a loro.

(e la storia continua...)

 

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