PASSIONE NEROAZZURRA


la foto è rigorosamente un fotoritocco d'autore:Renato Aggio

Lo scudetto: rassegnatevi, sarà nostro - di Mina - La Stampa 18.05.08

Guarda se una deve stare con le pezze fredde fino all'ultimo minuto. Il novantesimo. Più recupero, ovviamente. Eravamo belli come il sole. Ma no. Tutta quella soffice bambagia, nella quale stavamo una meraviglia, comodi come degli orsetti lavatori appena nati, ce la siamo giocata. E adesso ci toccherà vincere con uno scarto minimo. Perché ci toccherà vincere, vero? Non ho niente contro la Roma, anzi, adoro il Pupone come tutti quelli che amano il puro talento calcistico e la grazia della sua arte, perché di arte si tratta. Ma, sai com'è, quando c'è l'Inter per lo mezzo... Meno male che abbiamo pensato poco allo scudetto in questa settimana. Sì, per fortuna siamo stati distratti da quell'elegante trappolone delle intercettazioni e compagnia bella, anzi, brutta. Orrenda. Ma tanto siamo abituati. Ogni secondo, in ogni campo, viene fuori un occulto, indicibile, vergognoso scandalo. Sempre tramite telefono. Ah, Meucci, Meucci, ragazzaccio imprevidente!

Ma torniamo al calcio giocato, come dicono i professionisti. Io sono solo un'appassionata, d'accordo. A me, domenica scorsa, quel rigore sbagliato da Materazzi ha innescato una languida catena di ricordi che partiva da Cabrini, nell'ottantadue. «Segneremo su azione!». Urlavamo come i pazzi, per niente spaventati dall'occasione persa. Là, nella stessa casa dove avevamo visto tutte le partite di quel mondiale. Con le stesse persone rigorosamente sedute negli stessi posti. E poi fuori tutta la notte con le bandiere. Campioni del mondo! E per le strade la gente rideva e si sorrideva, era felice. Sembravamo tutti dalla stessa parte. Stupendo, brevissimo, effimero momento. Dicevo, invece, per l'Inter, gli amici, piano piano mi hanno mollato. Ha cominciato Daniele a defezionare. Interista assatanato, sosteneva che la nostra formazione di ascolto non portava buono e preferiva starsene a casa sua solo con l'elettrodomestico. Più tardi ha rinunciato persino a vederla in televisione, sempre per paura che portasse iella. E allora lo chiamavamo alla fine... e giù parolacce o paroloni, a seconda del risultato. Poi anche Massimo, altro interista patologico, ha lasciato la compagnia per lo stesso motivo. Ormai sono ridotta a vederla da sola perché sono circondata da juventini, milanisti e torinisti, che hanno tutto il mio rispetto, sia chiaro. Pazienza. Sto benissimo comunque, carissimi. E poi, miei adorati, mi dovrete venire a fare i complimenti. Anche se col dente avvelenato.

Tutto vero quello che hai scritto carissima signora Mazzini...anche a me è successa la stessa cosa... ben descritta nel tuo scritto. Anch'io sono rimasta sola soletta davanti all'elettrodomestico trangugiando istericamente noccioline americane e bevendo coca cola light, scrivendo qualche messaggio al cellulare prima imprecante "Roma" e poi "inneggiando IBRA...cadabra" poi la vittoria n. 16 eh! eh! eh! GRAN FINALE...
I CAMPIONI DELL'ITALIA SIAMO NOI INTERISTI DOC. Una foto con un bel turbante neroazzurro e con un click invia mms... ecco raggiunti, parenti, amici, interisti e non, da un largo sorriso soddisfatto...il mio, la NeroazzurRita !!!

 
 
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