22/9/2008 - DOMANI LE NOZZE D'ORO DI MINA CON LA CANZONE ITALIANA

Quando rubai il vestito a mamma

Cinquant'anni spaccati fa, una lungagnona col vestito da cocktail sottratto di nascosto alla madre, saliva sul palco traballante di una balera lombarda. Si ricorda che l'abito era blu e bianco. Lucido. Si ricorda che dopo aver cantato la prima canzone, il titolo? no, è troppo, si arrabbiò perché la gente applaudiva. «Io canto per me. Cosa c'entrano loro?». Non aveva le idee chiare. O forse era troppo lucida. Si ricorda che alla fine di quella primissima esperienza scappò via perché i genitori non sapevano... non volevano.

A diciott'anni era d'obbligo ubbidire. Ma non l'aveva fatto. E doveva correre a rimettere l'abito a posto il più in fretta possibile. Si ricorda che poco dopo, dietro le sue insistenze, il padre aveva convinto la madre a lasciarla fare: «Tanto, cosa vuoi, durerà qualche settimana questa follia. Lasciamola fare». La lungagnona, invece, è ancora qui che rompe le scatole con quel piccolo meccanismo misterioso che sono le canzoni. Che lei ama e rispetta. E... e... e la lungagnona non si ricorda altro...

   
 
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