22/9/2008 - DOMANI LE NOZZE D'ORO DI MINA CON LA CANZONE ITALIANA

 

Quando rubai il vestito a mamma

 

 

Cinquant'anni spaccati fa, una lungagnona col vestito da cocktail sottratto di nascosto alla madre, saliva sul palco traballante di una balera lombarda. Si ricorda che l'abito era blu e bianco. Lucido. Si ricorda che dopo aver cantato la prima canzone, il titolo? no, è troppo, si arrabbiò perché la gente applaudiva. «Io canto per me. Cosa c'entrano loro?». Non aveva le idee chiare. O forse era troppo lucida. Si ricorda che alla fine di quella primissima esperienza scappò via perché i genitori non sapevano... non volevano.

A diciott'anni era d'obbligo ubbidire. Ma non l'aveva fatto. E doveva correre a rimettere l'abito a posto il più in fretta possibile. Si ricorda che poco dopo, dietro le sue insistenze, il padre aveva convinto la madre a lasciarla fare: «Tanto, cosa vuoi, durerà qualche settimana questa follia. Lasciamola fare». La lungagnona, invece, è ancora qui che rompe le scatole con quel piccolo meccanismo misterioso che sono le canzoni. Che lei ama e rispetta. E... e... e la lungagnona non si ricorda altro

 

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Da:www.ansa.it

 

MINA, 50 ANNI DI CARRIERA DELLA TIGRE DI CREMONA

di Elisabetta Malvagna

ROMA - Non compare in pubblico dal 1978 ma, a dispetto di un'ormai lunghissima latitanza, il suo è un mito ancora grande e miracolosamente intatto. Sono trascorsi 50 anni dal debutto di Mina, il 23 settembre 1958, a Rivarolo del Re, in provincia di Cremona, la sua città. Poche settimane prima, alla Bussola di Viareggio, il proprietario del locale Sergio Bernardini l'aveva lasciata cantare dopo Marino Barreto 'Un'anima purà: i pochi rimasti nel locale rimasero attoniti dalla bravura della futura icona.

 Esattamente 20 anni dopo, darà il suo addio alle scene proprio a Viareggio, il 23 settembre 1978, con un concerto a Bussoladomani. Martedì 23 la Pro Loco di Rivarolo festeggerà la ricorrenza con una serata nostalgia cui parteciperanno i primi orchestrali di Mina. Un mese dopo quel trionfale debutto, Mina inizia a cantare con gli Happy Boys, fino a quando il discografico David Matalon non le propone di incidere dei brani in italiano (a nome Mina) e in inglese (con lo pseudonimo di Baby Gate).

Fonda quindi i Solitari, band con cui continua a esibirsi in giro per l'Italia, e fa le sue prime apparizioni in tv: dal Musichiere a Lascia o Raddoppia. Grazie alla cover di Nessuno (lanciato da Wilma De Angelis), diventa per i giovani la 'regina degli urlatori'. Il 1959 è un anno d'oro: vince il Juke Box d'oro, il Microfono d'oro e debutta al cinema ('Urlatori alla sbarrà). Finalmente, nel 1960, il debutto a Sanremo. Il cielo in una stanza convince anche i più scettici e la Rai le offre un programma, Sentimentale, e 'Due note', la sigla di coda di Canzonissima: è la cantante del momento. Uno straordinario eclettismo vocale unito a una capacità di essere sempre all'avanguardia e di cambiare la propria immagine, sono forse gli elementi di una carriera davvero unica.

Come nel caso di Lucio Battisti, la sua voce è sopravvissuta all'assenza mediatica, interrotta solo da due apparizioni su Internet: nel 2001, nel video in cui canta e scherza nei suoi studi di Lugano, e nel 2005 mentre registra il cd 'L'allieva Minà. In questi anni la Signora della musica italiana si è limitata a dialogare con i suoi fedelissimi dalle pagine di Liberal, della Stampa e di Vanity Fair. Una presenza frammentata, ma costante, di una star capace di duettare con il fioraio ma di rifiutare i ripetuti inviti di Luciano Pavarotti.

Uno dei tanti artisti che hanno tentato di fare il colpo: riuscito, tra gli altri, a Cocciante, Renato Zero, Celentano, Jannacci, Dalla, Miguel Bosé e Tiziano Ferro (e nel '96 Beppe Grillo). Ma negli ultimi due anni anche due donne sono entrate nelle sue grazie: l'anno scorso Giorgia (Poche parole) e ora, dopo mezzo secolo di rivalità, Ornella Vanoni, con cui Mina duetta in un brano intitolato (scherzosamente) 'Amiche mai', incluso nell'album della Vanoni in uscita. In attesa del nuovo album di inediti (che per tradizione viene pubblicato a Natale), è in dirittura d'arrivo un cofanetto di cd+dvd con il meglio dei suoi Anni in tv e a RadioRai. Un disco per festeggiare una carriera che dura da mezzo secolo.

elisabetta.malvagna@ansa.it

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Da: La Stampa.it del 22 settembre 2008

 

NEWS

22/9/2008 - PERSONAGGIO

 

Mina, c'era una Ragazza

 

1958, l 'esordio di un talento musicale unico e la rivoluzione di un modello culturale

 

 

MARINELLA VENEGONI

 

MILANO
Fino a quando non è arrivata lei, nel 1958, non esistevano ragazze che cantassero, e forse non esistevano nemmeno le ragazze. Se c'erano, erano vestite da signore, pettinate da madame, e tranne Nilla Pizzi tenevano tutte gli occhi bassi; sembravano appena uscite dal vespro anche quando salivano sul palco di Sanremo. Nel volto avevano quasi sempre dipinta un'antica miseria riscattata con la voce, ma mai pienamente digerita. Pazienza recitare, in quei tempi, in Italia: ma cantare rappresentava allora per una donna una bella botta di vita. Appena tre anni prima Giulia Occhini, la Dama Bianca , era finita in galera per adulterio; però adesso Modugno aveva appena vinto Sanremo con Nel blu dipinto di blu , e una strana aria frizzante apriva le porte alla rivelazione che lei avrebbe portato: di un modo nuovo di essere, appunto, ragazza.

Mina non teneva gli occhi bassi, ed esibiva corti vestitini assai chic sulle belle gambe. Aveva 18 anni, era altissima per la media nazionale, e si vedeva da lontano che non arrivava dalla povertà ma dalla borghesia: tutto questo già era abbastanza rivoluzionario, impensabile per le menti umane.

In più, aveva una grandissima, bellissima, infinita voce. La scoprirono alla Bussola in Versilia, dov'era andata con alcuni amici. La sentirono cantare e non si vollero più liberare di lei; per un po' si fece chiamare Baby Gate. Finì dritta in tv, altro fenomeno nascente come lei. Nel giro di tre anni, dal Musichiere al Festival di Sanremo. Quando nel film Urlatori alla sbarra maltrattava Nessuno (fino ad allora modulata da un compìto Johnny Dorelli) aveva una specie di cresta punk: che poi lasciò spazio a mille pettinature che tutte le ragazze - quelle che stavano grazie a lei diventando ragazze - copiarono puntualmente.

Le mille bolle blu, Tintarella di Luna, E se domani .

Però la voce che non temeva confronti si portava dietro anche la rivoluzione di un modello culturale davvero poco democristiano, ed era un pericolo latente. Mina era una giovane donna libera nella mente, che non obbediva alle regole sociali consolidate, guardata con preoccupazione dai tutori della morale. Si innamorò di Corrado Pani, bell'attore ma separato, e nel 1963 ci fece un figlio (il «Paciughino» che ora pazientemente in studio addobba tutti i suoi dischi, e già due volte l'ha resa nonna). Era troppo. Sparì dalla tv, la madre di tutte le ragazze, perché il suo esempio non era più tollerabile.

Ma capitò poi come in politica: che il successo a furor di popolo ti riporta comunque a galla. Collezionava dischi e canzoni per il popolo, lei. Passava dal divertimento di Renato alle romanticherie di Stringimi forte i polsi , da Due note al Cielo in una stanza; i juke-box martellavano che quello era il suo tempo, non c'era niente da fare. Tornò in tv, e ne fu regina per tutti i Sessanta e parte dei Settanta: una stagione grandiosa, che presto tornerà con il suo meglio in un dvd che vuole celebrare i cinquant'anni di carriera. Studio Uno, Sabato sera, Canzonissima, Teatro Dieci, Milleluci . Passava divertita dalla gag con Totò o Sordi a un'infilata di note - con Brava, per esempio - da lasciar storditi. Entrava e usciva dai Caroselli, ma rimaneva stabile sui rotocalchi che alla sua vita sentimentale attingevano famelici: Walter Chiari, e dopo Pani Augusto Martelli, Alfredo Cerutti, il giornalista Virgilio Crocco, con il quale ebbe nel 1970 la figlia Benedetta.

Se si guarda indietro, lascia ancora oggi sorpresi che non ci sia mai stato uno iato deciso nella sua carriera: continua a sfornare successi, con una voce che si è fatta più matura e consapevole affronta nuove sfide, ormai da tempo con la propria etichetta Pdu. Colpisce che queste sfide siano sempre molto rilassate, naturali, non essendo ancora imperanti le grancasse della promozione: i suoi pezzi si promuovono da soli, semplicemente cantandoli. Ma la pressione intorno a Mina è sempre grande: lei interpreta E poi, L'importante è finire, Grande grande grande , le canzoni che le ha cucito Battisti, Insieme, Amor mio, ma pensa che il gioco si sia fatto un po' troppo pesante. Lascia le scene dal vivo nel '78, trent'anni fa e dopo venti di carriera, con tredici concerti a Bussoladomani del suo amico e mèntore Sergio Bernardini.

La nuova Mina che ci fa da allora compagnia, non meno presente ma in tutt'altro modo, è una donna e un'artista che si è ripresa spazi umani, all'interno di una esistenza comunque riservata: raccontano che tempo fa abbia voluto entrare in un grande magazzino, ma che sia stata costretta ad uscirne dalla porta di servizio perché i locali si erano letteralmente riempiti di folla; raccontano anche di una vita abitudinaria accanto al marito cardiologo Quaini, sposato nel 2005 dopo 25 anni di convivenza. Partite a carte, vacanze al Forte, insomma gioie quiete che hanno poi sempre un epilogo o un prologo in sala di registrazione: è quello il suo ufficio, il suo luogo deputato. Ascolta migliaia di cassette inviate da star e da sconosciuti, modifica le scelte strategiche: è passata dagli annuali dischi di inediti alle cover, si è data ad album monotematici, si è prodotta in una piccola rivoluzione - nel 2001 - con una riapparizione anche fisica, sul portale internet di Wind che ha registrato 15 milioni di contatti. Vive nel suo mondo, ma è presentissima a noi in ogni stagione dell'anno, con i duetti che le chiedono i colleghi, con i titoli strambi dei cd che lei mette in piedi, con i suoi articoli su La Stampa e la posta del cuore su Vanity Fair . Buon mezzo secolo di gloria, Mina: e continui a farci - per favore - compagnia.

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Da: il Gazzettino di Parma on line

 

Roma
Non compare in pubblico dal 1978 ma, a dispetto di ...

 

Roma

Non compare in pubblico dal 1978 ma, a dispetto di un'ormai lunghissima latitanza, il suo è un mito ancora grande e miracolosamente intatto. Sono trascorsi 50 anni dal debutto di Mina, il 23 settembre 1958, a Rivarolo del Re, in provincia di Cremona, la sua città. Poche settimane prima, alla Bussola di Viareggio, il proprietario del locale Sergio Bernardini l'aveva lasciata cantare dopo Marino Barreto "Un'anima pura": i pochi rimasti nel locale rimasero attoniti dalla bravura della futura icona. Esattamente 20 anni dopo, darà il suo addio alle scene proprio a Viareggio, il 23 settembre 1978, con un concerto a Bussoladomani.

Oggi la Pro Loco di Rivarolo festeggerà la ricorrenza con una serata nostalgia cui parteciperanno i primi orchestrali di Mina.

Un mese dopo quel trionfale debutto, Mina inizia a cantare con gli Happy Boys, fino a quando il discografico David Matalon non le propone di incidere dei brani in italiano (a nome Mina) e in inglese (con lo pseudonimo di Baby Gate). Fonda quindi i Solitari, band con cui continua a esibirsi in giro per l'Italia, e fa le sue prime apparizioni in tv: dal Musichiere a Lascia o Raddoppia. Grazie alla cover di "Nessuno" (lanciato da Wilma De Angelis), diventa per i giovani la "regina degli urlatori". Il 1959 è un anno d'oro: vince il Juke Box d'oro, il Microfono d'oro e debutta al cinema ("Urlatori alla sbarra"). Finalmente, nel 1960, il debutto a Sanremo. "Il cielo in una stanza" convince anche i più scettici e la Rai le offre un programma, Sentimentale, e "Due note", la sigla di coda di Canzonissima: è la cantante del momento. Uno straordinario eclettismo vocale unito a una capacità di essere sempre all'avanguardia e di cambiare la propria immagine, sono forse gli elementi di una carriera davvero unica. Come nel caso di Lucio Battisti, la sua voce è sopravvissuta all'assenza mediatica, interrotta solo da due apparizioni su Internet: nel 2001, nel video in cui canta e scherza nei suoi studi di Lugano, e nel 2005 mentre registra il cd "L'allieva Mina". In questi anni la Signora della musica italiana si è limitata a dialogare con i suoi fedelissimi dalle pagine di Liberal, della Stampa e di Vanity Fair. Una presenza frammentata, ma costante, di una star capace di duettare con il fioraio ma di rifiutare i ripetuti inviti di Luciano Pavarotti. Uno dei tanti artisti che hanno tentato di fare il colpo: riuscito, tra gli altri, a Cocciante, Renato Zero, Celentano, Jannacci, Dalla, Miguel Bosé e Tiziano Ferro (e nel '96 Beppe Grillo). Ma negli ultimi due anni anche due donne sono entrate nelle sue grazie: l'anno scorso Giorgia ("Poche parole") e ora, dopo mezzo secolo di rivalità, Ornella Vanoni, con cui Mina duetta - ma con incisioni fatte separatamente in tempi e luoghi diversi - in un brano intitolato (scherzosamente) "Amiche mai", incluso nell'album della Vanoni in uscita. In attesa del nuovo album di inediti (che per tradizione viene pubblicato a Natale), è in dirittura d'arrivo a ottobre in edicola un cofanetto di 10 cd+dvd con il meglio dei suoi Anni in tv e a RadioRai. Un disco per festeggiare una carriera che dura da mezzo secolo. Senza farsi mai vedere.

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Da: www.sky.it

Mina, cinquant'anni di carriera per la Tigre di Cremona

Cinquant'anni fa esordiva nel mondo dello spettacolo italiano Mina. Un matrimonio, quello con le sette note, che ha rivoluzionato completamente il panorama musicale del nostro Paese

23 settembre, 2008

http://video.sky.it/services/link/bcpid1659851015/bctid1799158096

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da http://www.bintmusic.it/blog/archives/000618.html

Mina, 50 anni cantati

Cinquant'anni anni fa, il 23 settembre 1958, a Rivarolo del Re in provincia di Cremona, Mina Anna Mazzini, nota come Mina, debutta come cantante. Dal 1978 non appare più in pubblico ma certo non si può dire che la sua carriera si sia mai fermata: in cinquant'anni di attività musicale Mina ha inciso più di 1000 brani e ha venduto circa 76 milioni di dischi.

La sua prima apparizione Mina la fece a diciotto anni sul palco de " La Bussola ", noto locale a Marina di Pietrasanta in Versilia , con la canzone Un'anima tra le mani. Nello stesso anno incontrò gli "Happy Boys", già noti per aver vinto il terzo premio al concorso "Bacchetta d'oro Pezziol", condotto da Nunzio Filogamo. Con loro avvenne il vero debutto con lo pseudonimo di "Mina Georgi".

Fu proprio l'impresario degli Happy Boys che la scritturò subito dopo facendole registrare due canzoni in inglese come "Baby Gate": Be Bop a Lula e When. Nel 1959 al programma tv di successo "Il Musichiere", Mina canta Non partir e Nessuno e svela il suo vero nome. Nel '60 partecipa al Festival di Sanremo con i brani È vero e Non sei felice e nel 1961 con Le mille bolle blu e Io amo, tu ami.

La voce di Mina è inconfondibile per timbro, potenza ed estensione: la sua fama esplode con una serie di canzoni appositamente scritte per lei o reinterpretate in modo magistrale: Nessuno (1959), Tintarella di luna (1959) a cui seguiranno Il cielo in una stanza (1960), scritta da Gino Paoli, E se domani (1964), Brava (1965), Sono come tu mi vuoi (1966), Vorrei che fosse amore (1968).

Anche se dal 1978 non appare più in pubblico, se non per una breve diretta sul web in streaming nel 2001, Mina ha continuato ad incidere dischi di successo. Basti pensare al cd Mina Celentano realizzato nel 1998 e che ha venduto 1.600.000 copie, o a Portati via del 2005. A breve uscirà Amiche Mai, che Mina canterà con Ornella Vanoni nel suo nuovo disco.

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Da http://www.swissinfo.org

Musica: Mina, 50 anni di carriera della Tigre di Cremona

Lugano - Mina festeggia i 50 anni di carriera: debuttò infatti il 23 settembre 1958, a Rivarolo del Re, in provincia di Cremona, la sua città. Poche settimane prima, alla Bussola di Viareggio, il proprietario del locale Sergio Bernardini l'aveva lasciata cantare dopo Marino Barreto. Esattamente 20 anni dopo diede il suo addio alle scene proprio a Viareggio, il 23 settembre 1978.°

Un mese dopo quel trionfale debutto, Mina inizia a cantare con gli Happy Boys, fino a quando il discografico David Matalon non le propone di incidere dei brani in italiano (a nome Mina) e in inglese (con lo pseudonimo di Baby Gate). Fonda quindi i Solitari, band con cui continua a esibirsi in giro per l'Italia, e fa le sue prime apparizioni in tv: dal Musichiere a Lascia o Raddoppia. Grazie alla cover di Nessuno (lanciato da Wilma De Angelis), diventa per i giovani la 'regina degli urlatori'.

Il 1959 è un anno d'oro: vince il Juke Box d'oro, il Microfono d'oro e debutta al cinema ('Urlatori alla sbarrà). Finalmente, nel 1960, il debutto a Sanremo. Il cielo in una stanza convince anche i più scettici e la Rai le offre un programma, Sentimentale, e 'Due note', la sigla di coda di Canzonissima: è la cantante del momento.

Uno straordinario eclettismo vocale unito a una capacità di essere sempre all'avanguardia e di cambiare la propria immagine, sono forse gli elementi di una carriera davvero unica. Come nel caso di Lucio Battisti, la sua voce è sopravvissuta all'assenza mediatica, interrotta solo da due apparizioni su Internet: nel 2001, nel video in cui canta e scherza nei suoi studi di Lugano, e nel 2005 mentre registra il cd 'L'allieva Minà.

In questi anni la Signora della musica italiana si è limitata a dialogare con i suoi fedelissimi dalle pagine di Liberal, della Stampa e di Vanity Fair. Una presenza frammentata, ma costante, di una star capace di duettare con il fioraio ma di rifiutare i ripetuti inviti di Luciano Pavarotti. Uno dei tanti artisti che hanno tentato di fare il colpo: riuscito, tra gli altri, a Cocciante, Renato Zero, Celentano, Jannacci, Dalla, Miguel Bosé e Tiziano Ferro (e nel '96 Beppe Grillo).

Ma negli ultimi due anni anche due donne sono entrate nelle sue grazie: l'anno scorso Giorgia (Poche parole) e ora, dopo mezzo secolo di rivalità, Ornella Vanoni, con cui Mina duetta in un brano intitolato (scherzosamente) 'Amiche mai', incluso nell'album della Vanoni in uscita.

 (SDA-ATS)

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Da: www.current.com

Domani Anna Maria Mazzini, in arte Mina compie le nozze d'oro con la canzone, con la sua magica e inimitabile ugola e le sue intramontabili interpretazioni.
Quasi tutti i giornali si ricordano di questo anniversario-evento, e non potrebbe essere altrimenti. 23 settembre 1958-23 settembre 2008. Iniziò a Rivarolo del Re, in una balera e oggi continua a cantare la vita, i sentimenti, l'amore.
Un video andato in rete qualche anno fa ce l'ha fatta vedere ancora bella, con la sua treccia calata sulle spalle e gli occhialoni scuri. Una pelle ancora dolce e levigata.
Da anni ha abbandonato il fragore delle scene televisive e concertistiche ma non ci ha fatto dimenticare la sua voce: ogni anno un bel disco singolo o doppio a narrarci che potevamo ancora contare sulle sue note, sul poterci ancora emozionare.
«La lungagnona - scrive lei oggi sulla Stampa - è ancora qui che rompe le scatole con quel piccolo meccanismo misterioso che sono le canzoni».
Noi che l'abbiamo sinceramente amata e che ancora riusciamo a commuoverci ascoltando un suo brano, le facciamo i nostri auguri e auguriamo a noi di avere per molti anni ancora il dono di ascoltarla e di continuare ad ubriacarci delle sue dolci note.

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Da: il Messaggero.it

di MARCO MOLENDINI

ROMA - La musica non è donna, anche se si coniuga al femminile. Largamente dominata dai dinosauri del rock (delle dinosaure non c'è notizia, anche se Tina Turner dal primo ottobre torna in pista), concede alle cantanti stagioni brevi, fatto di rapide ascese e di una longevità limitata nel tempo. Le eccezioni riguardano le assenti. Chi non c'è più (tipo Janis Joplin) e chi ha saputo nascondersi. Il caso più clamoroso probabilmente è quello italiano di Mina: da tre decenni non si fa vedere, ma continua a fare dischi, a venderli e, soprattutto, la sua immagine resta legata prodigiosamente alla freschezza degli anni del bianco e nero. Così pesa assai poco, sulle sue spalle, il mezzo secolo di carriera. Un singolare doppio anniversario che celebra insieme l'inizio e la conclusione dell'avventura pubblica: il debutto, avvenuto il 23 settembre 1958 a Rivarolo del Re, in provincia di Cremona, la sua città, con il nome di Baby Gate. E l'addio, sempre il 23 settembre, ma del '78, a Viareggio con un concerto alla Bussoladomani. Da allora è come se Mina fosse riuscita a fermare il passare del tempo, con una sola eccezione: ormai a pensare che un giorno possa soprendere tutti e riproporsi dal vivo non è rimasto nessuno (o quasi).
Mina è Mina. Eppure nella nostra pop music ci sono almeno altre due signore che sono riuscite a conservare se non altro il loro carisma, proprio grazie alla forza dei personaggi, in qualche modo in sintonia proprio con quello della collega, entrambe provocatorie (la prima sul fronte della sensualità, la seconda dell'esistenza libera): Patty Pravo e Ornella Vanoni. E, guardacaso, tutte e due proprio di questi tempi sono impegnate a lucidare con impegno il proprio nome e la propria storia. La Vanoni con un album ( Più di me uscirà il 17 ottobre) che, ha annunciato, dovrebbe essere l'ultimo della sua carriera. Un disco importante che la vede duettare proprio con la sua collega di Cremona (fra le due ci sono sette anni di differenza: proprio ieri Ornella ne ha compiuti 74). Ironico il titolo del brano firmato da Andrea Mingardi, Amiche mai , che se da una parte strizza l'occhio a Amici mai di Venditti, dall'altro ironizza sull'antica supposta rivalità fra le due primedonne. Comunque, anche in questa occasione, Mina ha tenuto fede alla sua leggenda: gli interventi sono stati registrati separatamente, l'ex Tigre nel suo studio di Lugano, Ornella a Milano. Non sarà questo, comunque, l'unico duetto del disco, una sorta di adunata grandi nomi che va da Eros Ramazzotti ( Solo un volo , un bel pezzo biografico alla My Way dove Ornella canta benissimo da oggi nelle radio) alla novità discografica dell'anno, Giusy Ferreri, ai Pooh, a Morandi, a Jovanotti, alla Mannoia, Dalla, Baglioni, Consoli coi quali interpreterà alcuni classici della pop song nazionale. Naturale l'appendice live all'uscita del cd: il primo appuntamento è il 18 ottobre in Piazza Duomo a Milano, seguirà un tour teatrale all'inizio dell'anno prossimo.
Quanto a Patty Pravo, ha consumato la sua carriera nei contrasti, lasciando ampi intervalli, dividendosi fra sparizioni e ritorni, conservando sempre e comunque un'aria di freschezza genuina (comunque è più giovane delle sue colleghe, ha compiuto 60 anni ad aprile) che le lascia addosso quell'aria impertinente di ragazza del Piper, un po' ragazza rock e un po' bionda lady della canzone d'autore. Da qualche tempo le è tornata la voglia di fare sul serio. E ha fatto bene a mettere in pieidi una sorta di operazione recupero credito presso il suo pubblico. Il tour estivo che l'altra sera si è fermato all'Arena di Verona davanti a novemila spettatori, ha messo insieme la bellezza di 150 mila persone e continuerà, sia pure in versione teatrale, anche d'inverno. Nel frattempo, a gennaio e febbraio, si lancerà in una di quelle operazioni pazze che le piacciono tanto perchè sono spiazzanti: un tour con un'orchestra di 72 elementi cantando grandi classici della canzone internazionale, dal blues, ai cantautori francesi a Vinicius de Moraes.

 

   
   
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